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"Quella di Gaetano Carnibella è una poesia graffiante, che scortica l'anima, ma che non si fa beffe di essa e nemmeno si illude di essa, e neanche della sua dimora corporea, della dimora temporale e cosmica, transeunte e tragica che irretisce tutti noi pur nella alienante quotidianità del lavoro, degli stessi affetti, dell'intelligenza indagatrice, dei mille legami sociali che fanno di ciascuno di noi un nodo, più o meno personalizzato o più o meno impersonale, della rete." (dalla prefazione di Salvatore Stella)